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ORIGINE DELLA CALVIZIE
Perdita capelli donna e uomo
Uno studioso di nome Hamilton classificò sette diversi stadi di calvizie, o perdita di capelli. Tale classifica, pur rappresentando una valutazione di massima del possibile problema viene tuttora utilizzata per indicare la situazione oggettiva dei singoli Pazienti.
Circa l'80% degli uomini è alle prese con la cosiddetta alopecia androgenetica, nome scientifico della calvizie.
I fattori che favoriscono la caduta di capelli sono genetici. Esiste infatti una predisposizione genetica dominante del carattere della calvizie, e quindi durante la valutazione clinica l'aspetto familiare è sempre da tenere presente.
Tale predisposizione viene probabilmente mediata attraverso una particolare predisposizione che è presente nei follicoli dei capelli, delle zone soggette proprio alla calvizie, per particolari ormoni prodotti dall'organismo stesso: Testosterone, DHT, DHEA, Androstenedione. Tale predisposizione, di origine recettoriale, implica quindi che nei pazienti predisposti ci sia, in presenza di tali ormoni, una caduta dei capelli.
Ciò spiega quindi come sia possibile anche contrastare tale fenomeno in modo scientifico. Gli ormoni presenti infatti non possono essere né eliminati né limitati, perché sono essenziali per il proprio benessere. Possono però essere modulati in termini di presenza, per esempio lavando con continuità il cuoio capelluto in modo da evitarne l'accumulo quando trasportati con il sangue e depositati in prossimità dei bulbi piliferi. Tale presenza infatti è assolutamente dannosa per il bulbo. Ciò quindi contraddice la comune credenza che lavare i capelli quotidianamente li rende fragili evidenziandosi come sia assolutamente vero il contrario.
Un'alimentazione con un contenuto di grassi ridotto ( i grassi sono i precursori degli ormoni) riduce anche la presenza di ormoni e quindi favorisce il benessere dei capelli. Il buon senso indica ancora di non trattare con troppa aggressività i capelli, troppo caldo asciugandoli, troppo irritante lo shampoo, lavaggi non frequenti, eccesso di esposizione al sole, ecc.
La perdita di capelli nella donna ha un inizio più tardivo ed una progressione molto più lenta dell'analoga alopecia maschile, con un diradamento di capelli meno evidente ed una diffusione più ampia. L'aumento della produzione degli ormoni androgeni è la causa del 40% dei casi di calvizie femminile. Negli altri casi, pur non aumentando la quantità di androgeni prodotti, aumenta la sensibilità dei follicoli piliferi a questo ormone. La conseguenza è un assottigliamento dei capelli e una riduzione della crescita insieme ad una maggiore produzione sebacea (seborrea).
Questi fattori possono essere determinati da una serie di cause:
- Menopausa
- Ovaio policistico
- Fattori ereditari
- Cambiamenti ormonali improvvisi (es. pillola contraccettiva)
Ognuna di queste deve essere sempre ricercata prima di definire la causa della calvizie come androginica e basta. Utile quindi sempre una valutazione specialistica associata ad esami strumentali quali l'ecografia che escluda cause ormonali, che peraltro possono facilmente essere corrette.
L'Alopecia Areata, meno diffusa di quella androgenetica, si manifesta con una o più chiazze ben circoscritte, completamente prive di capelli e leggermente arrossate. Ancora poco chiare le responsabilità dello stress, si ipotizza la possibilità di un fenomeno autoimmune.
L'Effluvium telegenico è una improvvisa ed intensa caduta di capelli, determinata dal fatto che una elevata percentuale di essi passa precocemente dalla fase anagen e catagen a quella telogen, nella quale avviene il distacco del capello. Può essere determinato da numerosi fattori, ma spesso sono chiamati in causa squilibri alimentari, fattori nervosi, assunzione di farmaci che indeboliscono i capelli. Solitamente con adeguati trattamenti tricologici ed assistenza, il fenomeno si interrompe con il recupero dei capelli perduti.
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